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Santa Caterina - La mazzochiaia e l’arte di esaltare la vanità femminile nell’acconciare i capelli “Una testa per il giorno, una per la notte, una per le feste civili, una per le cerimonie religiose, una per stare in casa, una per uscire e una per gli estranei…” Così scriveva Stefano di Bordone, inquisitore domenicano del XIII secolo, condannando la civetteria femminile che, in ogni tempo della storia e in ogni luogo della terra, si è espressa con il vezzo di acconciare i capelli, creare copricapi di fogge e dimensioni diverse e ricercare ornamenti per il capo allo scopo di esaltare la bellezza. Nel XV secolo l’arte di adornare il capo assume la valenza di un vero e proprio codice comunicativo che esprime il ceto di nascita e, per la donna, anche lo stato civile, rendendo manifesta la sua dipendenza da un padre, da un fidanzato o da un marito. Anche le nobildonne astigiane, si adornano con copricapi confezionati con tessuti preziosi, reti gemmate e veli impalpabili dalle trame dorate. Si usano ghirlande di fiori freschi, di piume, di velluto per rifinire un’acconciatura, reticelle d’oro e innumerevoli fili di perle per raccogliere graziosamente folte chiome. Ne dà testimonianza Gugliemo Ventura, descrivendo le donne dei Guttuari all’apice della potenza della famiglia: “ belle furono le loro mogli … le loro teste erano coperte di preziosissimi gioielli”. La capigliatura deve essere sempre e comunque “ben acconciata”: nessuna donna per bene può permettersi di uscire di casa né di presentarsi in pubblico con i capelli sciolti sulle spalle, fatta eccezione per le bambine. Questa grande attenzione all’estetica del capello dà origine, verso la fine del Medioevo, ad una professione – sia femminile, la mazzocchiaia, sia maschile, il maestro a far mazzocchi (dalla denominazione di una imbottitura da nascondere e fissare tra i capelli per aumentarne il volume) – che molto successo avrebbe riscosso nei secoli a venire fino ai giorni nostri. Il corteo rosso celeste propone figure femminili che, diverse per censo ed età, sfoggiano acconciature, curate dalle mani esperte della mazzochiaia, che esaltano la loro bellezza e vanità … Download

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Corteo Storico_132.JPG - Santa Caterina - La mazzochiaia e l’arte di esaltare la vanità femminile nell’acconciare i capelli “Una testa per il giorno, una per la notte, una per le feste civili, una per le cerimonie religiose, una per stare in casa, una per uscire e una per gli estranei…”Così scriveva Stefano di Bordone, inquisitore domenicano del XIII secolo, condannando la civetteria femminile che, in ogni tempo della storia e in ogni luogo della terra, si è espressa con il vezzo di acconciare i capelli, creare copricapi di fogge e dimensioni diverse e ricercare ornamenti per il capo allo scopo di esaltare la bellezza.Nel XV secolo l’arte di adornare il capo assume la valenza di un vero e proprio codice comunicativo che esprime il ceto di nascita e, per la donna, anche lo stato civile, rendendo manifesta la sua dipendenza da un padre, da un fidanzato o da un marito.Anche le nobildonne astigiane, si adornano con copricapi confezionati con tessuti preziosi, reti gemmate e veli impalpabili dalle trame dorate. Si usano ghirlande di fiori freschi, di piume, di velluto per rifinire un’acconciatura, reticelle d’oro e innumerevoli fili di perle per raccogliere graziosamente folte chiome. Ne dà testimonianza Gugliemo Ventura, descrivendo le donne dei Guttuari all’apice della potenza della famiglia: “ belle furono le loro mogli … le loro teste erano coperte di preziosissimi gioielli”.La capigliatura deve essere sempre e comunque “ben acconciata”: nessuna donna per bene può permettersi di uscire di casa né di presentarsi in pubblico con i capelli sciolti sulle spalle, fatta eccezione per le bambine.Questa grande attenzione all’estetica del capello dà origine, verso la fine del Medioevo, ad una professione – sia femminile, la mazzocchiaia, sia maschile, il maestro a far mazzocchi (dalla denominazione di una imbottitura da nascondere e fissare tra i capelli per aumentarne il volume) – che molto successo avrebbe riscosso nei secoli a venire fino ai giorni nostri.Il corteo rosso celeste propone figure femminili che, diverse per censo ed età, sfoggiano acconciature, curate dalle mani esperte della mazzochiaia, che esaltano la loro bellezza e vanità …


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